di Maria Pellegrino
Direttore Creativo di Creativa Lab
“Ma non ci mettiamo niente lì in mezzo? È troppo vuoto”. Questa è una delle frasi più ricorrenti che mi sento dire dai clienti che hanno una grande urgenza di comunicare e che vedono nello spazio bianco uno spazio appunto vuoto.
Nel graphic design, si definisce spazio bianco tutto quello spazio di sfondo non occupato da elementi grafici. Quindi può anche non essere prettamente bianco. Lo spazio bianco, nella grafica, è uno spazio attivo e svolge una funzione molto importante che va oltre quella cromatica.
Nella comunicazione visiva, permette all’occhio di “respirare”, regala un momento di pace e di attenzione verso ciò che si sta guardando. È un momento di concentrazione verso il contenuto principale. Non è un caso che usare lo spazio bianco sia uno di quelli che definisco i pilastri della grafica.
Se usato in modo corretto, il whitespace (spazio bianco) riesce a creare un risultato piacevole, di eleganza e semplicità, perchè maggiore è lo spazio vuoto – o spazio negativo – maggiore sarà la potenza dell’oggetto inserito all’interno di quell’area.
Il bianco è strettamente collegato al concetto di minimalismo e di eliminazione di inutili contenuti. Il suo utilizzo è infatti un aspetto molto comune per le campagne pubblicitarie di brand che vogliono trasmettere aspetti come l’armonia, la leggibilità e la chiarezza degli spazi.
Ma perchè l’essenziale è così importante nel linguaggio visivo? Fin da piccoli ci siamo sentiti dire che “il troppo stroppia” e che è meglio fare poco ma farlo bene. Potrebbe per molti apparire un concetto banale ma applicato alla grafica direi invece che sia necessaria alla base dell’espressione di qualsiasi contenuto.
Essere semplici, chiari ed efficaci è sicuramente la mossa vincente in un mondo che ci bombarda d’immagini e di messaggi.
Provate a pensare ai principali marchi che hanno fatto di questo elemento il proprio punto di forza, creando un’immagine coordinata semplice, elegante e pulita. Alcuni esempi? Apple su tutti, ma anche Google, Mercedes, Audi, Nike e Adidas. E prima anche Braun e Volkswagen.
Questi brand e chi ne ha curato le campagne pubblicitarie hanno saputo sfruttare sapientemente tutte le potenzialità dello spazio bianco per rafforzare e rendere immediatamente riconoscibile la propria immagine e farne un vero e proprio punto di forza.